I Savoiardi sono semplici, buoni, buonissimi e profumati. Sono ottimi con il tè se si aromatizzano con buccia di limone, vaniglia, acqua di fiori di arancio, ecc. oppure bagnati di caffè nel famoso e intramontabile tiramisù; se vengono fatti di dimensioni grandi possono formare il “contenitore” di ottime Charlotte.
L’origine dei Savoiardi è incerta, prendono il nome dalla regione della Savoia ma sono conosciuti in tutta Italia anche se prendono vari nomi e subiscono lievi differenze.
Sono conosciuti anche in Inghilterra e vengono chiamati “Lady Fingers” per via della forma affusolata, ma anche in Francia, dove vengono chiamati “Biscuit à la cuillère”.
Si conservano bene anche tre settimane chiusi in scatole di latta.
- 150 g di albumi
- 150 g di zucchero semolato
- 100 g di tuorli
- 125 g di farina Petra 5 del Molino Quaglia
- buccia di limone o arancio o aromi a piacere
- q.b. di zucchero a velo
Accendete il forno a 180 °C, foderate 4 teglie con carta da forno.
Montate gli albumi con 25 grammi dello zucchero della ricetta; montate i rossi con il restante zucchero e aggiungete l’aroma scelto.
Amalgamate con una spatola e delicatamente i due composti; aggiungete la farina setacciata poco alla volta.
Mettete questa massa in una sacca da pasticciere con boccetta 10 (o una da 20 se si fanno più grandi). Sulle teglie fare tanti salamini di 9 centimetri di lunghezza. Spolverizzarli con zucchero a velo fatto scendere da un passino.
Attendete una decina di minuti, poi spolverate una seconda volta con lo zucchero a velo: questo doppio passaggio formerà la tipica crosticina superficiale.
Infornate per 12-13 minuti.
Tutto qua.