Crema pasticciera 2… solo per distinguerla da un’altra.
Ecco una crema veramente deliziosa, lasciatemelo dire. Solo un po’ più ricca dell’altra, ma il procedimento è uguale. La cremosità e il profumo la rendono una preparazione adatta per torte sontuose e raffinate, per riempire i bignè, per accompagnare il babà e non ultimo per gustarla “nature”, nel caso dovesse rimanerne…
- 100 g di panna fresca
- 400 g di latte intero
- 150 g di zucchero di canna grezzo
- un pizzico di sale
- 5 tuorli d’uovo
- 40 g di amido di mais o farina Petra 5 del Molino Quaglia
- 1/2 stecca di vaniglia
- la buccia di un limone
In un tegame fate arrivare al bollore la panna con il latte, la stecca di vaniglia privata del semini e il limone. Nel frattempo sbattete i tuorli con lo zucchero, i semini della vaniglia e il sale fino a rendere il composto spumoso e chiaro; aggiungete l’amido o la farina ma non mescolate troppo. Io uso un amido perché essendo materia “inerte” conserva la struttura ferma della crema anche dopo giorni, quindi è utile se si fanno crostate di frutta o mousse varie; la farina invece, essendo materia “viva” e igroscopica, continua ad assorbire umidità rendendo la crema più fluida.
Versate un po’ alla volta il liquido con i semini della vaniglia e girate bene. Ponete sul fuoco fino al primo bollore.
Per farla raffreddare senza formare quella patina dura i metodi sono tre: o mescolate continuamente fino a raffreddamento o mettete “a contatto” con la superficie una pellicola trasparente, oppure spalmate sulla superficie un velo di burro.