Dulce de leche: chi non conosce la migliore crema di latte al mondo? Originale dell’Argentina, è legata ad una storia simpatica: una mamma aveva posto sul fuoco un po’ di latte e zucchero per darlo al figliolo, ma lo accompagnò a scuola dimenticandosi del latte. Fatta anche la spesa ritornò a casa ignara che sul fuoco il latte si era addensato e per merito della caramellizzazione dello zucchero era venuta fuori una crema squisita. Questa è solo una delle versioni che si raccontano sulla nascita di questa prelibatezza.
Al di là di storie o leggende, chiunque avesse inventato questa meraviglia meriterebbe un posto nell’Olimpo.
E’ molto facile da realizzare, si mette tutto nel pentolone e si piazza sul fuoco; ma l’unica difficoltà è la pazienza che ci vuole nell’attendere qualche ora di cottura per gustarla.
Armatevi dunque di pazienza e liberatevi dagli impegni per anche 4 ore: anche se non si deve girare spesso è consigliabile rimanere nei paraggi del fuoco.
- 4 l di latte intero e fresco
- 1.100 g di zucchero di canna bianco
- 1 pizzico di bicarbonato di sodio
- 2 stecche di vaniglia del Madagascar aperte in 2 per la lunghezza
In un pentolone molto grande mettete tutti gli ingredienti e ponete sul fuoco vivace mescolando sempre finché lo zucchero si sia sciolto. Fate arrivare al bollore e abbassate la fiamma in modo che sobbolla molto delicatamente.
Attendete almeno 3 o 4 ore girando solo 2 o 3 volte fino a che il cucchiaio si veli. L’acqua contenuta nel latte evapora, lo zucchero si caramellizza, il risultato è poco più di un chilo di crema, profumata e gustosissima.
Oggi con il gruppo Facebook Quelli che non solo dolci conosciamo un dolce sublime ma anche un artista. Roberto Saluzzi, violinista di professione e pasticcere raffinato per passione. Nel suo sito Le Tentazioni di Roberto potete ammirare le sue creazioni. Dolce raffinato e di grande bonta, che prevede quattro preparazioni distinte ma di facile e ormai tradizionale esecuzione. Richiede certo abilita, pazienza e precisione se si vuole ottenere un prodotto finale elegante e bello. Amo i dolci cremosi e multistrato, in cui ci siano contrasti di sapori e di emozioni, ma anche cromatici. L idea e di provenienza francese, ho voluto rivoluzionare la ricetta originale con spirito tutto italiano, con un bisquit al pistacchio di Bronte, farina di origine solamente italiana, aroma al caffe e cioccolato di aziende italiane. Un dessert dunque che coinvolge sud e nord del nostro Paese, ma tutto all insegna di eccellenze italiane, esattamente come e la tradizione lirica che spazia dalla Sicilia della Cavalleria rusticana a tutta la produzione di Verdi, vanto della nostra Opera nel mondo.
Ma che gentile!!! Grazie Ginevra, anche se un po’ in ritardo…