Tortine all’acqua di rose: si usa l’espressione “all’acqua di rose” per indicare qualcosa di superficiale e sempliciotto, ma che in effetti si riferisce a un rimedio blando per rinfrescare la pelle.
In pasticceria è usata pochissimo, direi sconosciuta ai più, ma nelle giuste dosi donano aroma e raffinatezza a dolci semplici. L’ho sperimentata anche nel sontuoso e articolato “SeiStrativari“, ed è stato un successo.
L’ idea di inserirlo in queste morbide delizie da tè che si sciolgono in bocca per l’elevato contenuto di burro, è stato dettato dal fatto che adoro le spezie e distillati del Maghreb, colori e profumi si mescolano nelle stradine piene di gente indaffarata che urla in tutte le direzioni e dedite al commercio.
Essendoci pochissimi e semplici ingredienti, va’ da sé che devono essere di grande qualità, in questo modo il risultato sarà sorprendente.
- 180 g di burro
- 120 g di zucchero
- 3 uova intere
- 250 g di farina Petra 5 del Molino Quaglia
- 100 g di frutta candita mista Crispo
- 8 g di baking (o di lievito in polvere)
- 1 pizzico di sale
- 1 g di chiodi di garofano in polvere
- 10 g di acqua di rose
Accendete il forno a 170 °C; foderate una teglia da 28 centimetri. Ho scelto una teglia molto larga per avere un risultato finale sottile, da tagliare poi a cubetti adatti per il tè, ma con una teglia da 25-26 cm. si ottengono fette più comuni. In questa foto ho usato addirittura una teglia da forno da 30×38, poi ho steso l’impasto con una spatola in modo da “coppare” il prodotto cotto come mi piaceva.
Montate il burro morbido con lo zucchero e il sale, aggiungete le uova una ad una alternandola con la farina e il lievito setacciati insieme.
Unite brevemente gli aromi e la frutta candita, versate nello stampo e cuocete per 10 minuti, poi alzate il forno a 200 °C e continuate per 20-30 minuti controllando il colore e la cottura con uno stuzzicadenti.
Questo dolce è di una semplicità sconcertante, esattamente il contrario del suo gusto…